Il dopo guerra, gli anni della ricostruzione, i lavori che riprendono.
I Mulini Nuovi, un borgo, una comunità che si sta riscattando dal sottoproletariato.
I Mulini Nuovi, un borgo, una comunità che si sta riscattando dal sottoproletariato.
Case fatte di stanze piccole, porte senza chiavi, cortili polverosi, fontane con l’acqua che sa di ferro muri non intonacati. Lavanderie comuni, gabinetti comuni, cantine comuni.
Braccianti agricoli e bovari che, progressivamente lasciano la campagna e diventano operai, muratori, trasportatori, meccanici. Uomini che realizzano il proprio riscatto sociale affamati di speranza.
Un gruppo di poche case maleodoranti tra la via Albareto, e il canale Naviglio, in prossimità del Mulino di Costato, appena due chilometri prima della Bertola.
Luoghi comuni come riferimenti collettivi di una comunità forzatamente solidale.
Una cooperativa con uno spaccio, il bar e una spazio ricreativo ( il Ballo) da una parte ( i rossi) e in contrapposizione ideologica il negozio privato, il tabacchino e un altro bar (Lisiat). (i neri)
Poi, una Fonderia, un Mulino ( il mulino di Costato), il barbiere, il calzolaio, il meccanico la fruttivendola e la baracchina della frutta e verdura (Pirein).
Poi, una Fonderia, un Mulino ( il mulino di Costato), il barbiere, il calzolaio, il meccanico la fruttivendola e la baracchina della frutta e verdura (Pirein).
Il Naviglio da dove partivano i barconi e le chiatte per incontrare il fiume Secchia a Bastiglia e a Bomporto fino a raggiungere il Po.
Un borgo che si stringeva al cippo dei partigiani come riferimento e all’asilo, il primo asilo comunale senza le suore come simbolo di laicità. L’asilo “Corassori”
Quasi la storia rivista da Rodari nel libro "le avventure di Cipollino". Una storia di miseria e di voglia di riscatto sociale che, nel tempo, ha perso tutta la sua vitalità.
Quasi la storia rivista da Rodari nel libro "le avventure di Cipollino". Una storia di miseria e di voglia di riscatto sociale che, nel tempo, ha perso tutta la sua vitalità.
E con i luoghi le persone, le facce, i fatti, gli aneddoti.
Si
intravedono quasi tutte i rioni, le case, i caseggiati. Alcuni non sono compresi come la
Cà Vecia sulla strada Albareto, sulla sinistra o il quartiere
denominato San Remo sulla destra.
Il
Cippo dei caduti
La
"Càlonga"
Il
ponte sul Naviglio
La
"Cirenaica"
Il
"Ballo"
La
"Cà d'Picarein" quella che adesso viene individuata
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