Cà Longa
Quand a gir per la streda
e a vad chi putein
chi zoghen con un fil d'erba
purte' a ca' dai giardein
al cippo davanti a l'asilo,
la cooperativa, al mulein
L'era una cosa diversa
a gntusiven tanta geint
gnanc el cevi in del porti
qual te ghe te ag l'ho me'
e in dal curtil a la sira
quand i gniven a vagg
as litigheva, as canteva
a s'era semper in sam
L'era una cosa diversa
an s'era mai vest un zog
una laza, un bastaun, una preda,
un futbal seimper desfie'
dai tira, st' ateinti ai veder
porca vaca trop terd
cori' c'ariva to nona
as truvam de dre' da l'asil
per gninta a s'era cunteint
al bagn ed nascost in dla fosa
tot nud come di begh
a ghiva un frad da can
roba da ciaper un cancher
macche', gnanc un ferdor
ca sam ande' tot a fruta
dai scapa, sgaget,fa' in presia
c'ariva al cuntadein
ma dai ed vedre' c'an dis gninta
l'e roba dal so padraun
sa vot chi sien du perseg
Putana vaca al dis da baun
entre in t’la civiltà'
do ciavadur in del porti
che' le ca me, fat in la'
a ca' seimper da per me
a sunt dvintè un am
in d’la me cambra da let
L'era una cosa diversa
a gntusiven tanta geint
gnanc el cevi in del porti
qual te ghe te ag l'ho me'
Poesia ermetica
Il mio cortile finiva in via Albareto.
Via Albareto entrava nel mio cortile.
Io mi affacciavo su via Albareto.
Che balcone stupendo il mio cortile.
Il mondo passava su via Albareto lentamente.
Potevi star lì ore e ore.
Ti giravi.
A destra cominciava la città.
A sinistra la più bella campagna del mondo. (Mauro Cavani)
IL SOFFIO DEL BLOG
La polvere ai Mulini Nuovi era bianca
Oggi la polvere è nera
Si posava pesante subito al suolo
Oggi resta sospesa
Dalla terra veniva la polvere, era la nostra polvere
Dal petrolio viene la polvere, viene da chissà dove (Mauro Cavani)
LE PARETI AI MULINI NUOVI
Ai Mulini Nuovi le pareti erano sottili.
Le finestre più grandi.
I rumori dei vicini più frequenti.
Un rumore nel cortile e ti affacciavi e chiedevi.
Venite a vedere venite a vedere.
Oggi la paura di disturbare.
La porta blindata.
Gli appartamenti castello. (Mauro Cavani)
Ai NOSTRI PADRI PARTIGIANI.
Anni 50
eravamo piccoli
eravamo nati dopo.
La guerra era finita da un pò
ma la sentivamo ancora.
Nelle poche frasi dei partigiani
nella guerra fredda
nelle grandi masse
negli spari del 9 gennaio poco più in là.
Ma anche nella fatica dei nostri padri.
La fatica di vivere
quella nuova vita di città.
(Mauro Cavani)
UN POSTO DI CONFINE
Il nostro Borgo
era un posto di confine.
Città e campagna
bracciante e operaio
carretto e automobile
il nero della proprietà
e il rosso delle fabbriche.
La lentezza del passato
e l'ansia del futuro.
Un posto di confine
(Mauro Cavani)
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